Il Duomo, Portoferraio Consiglio* sposarsi nel Duomo per una cerimonia solenne e grandiosa, per accogliere amici e parenti lontani e ritrovarsi tutti nel cuore del centro storico di Portoferraio.
Costruita nel 1549 davanti all'ampia piazza della Repubblica di Portoferraio, un tempo piazza d'armi per le guarnigioni dei soldati, la Chiesa è dedicata alla Vergine Maria. Inizialmente ad una sola navata, il Duomo è stato ampliato e modificato a più riprese a partire dalla fine del '600. Il primo ampiamento ha avuto luogo nel 1623, il secondo nel 1700 e infine il terzo ed ultimo nel 1950. Al suo interno si conserva una pregevole Visitazione di Domenico Cresti, detto il Passignano, e il pregiato altare di marmo che originariamente apparteneva alla Chiesa del Carmine costruita nel 1616 e successivamente trasformata, per volere di Napoleone Bonaparte, nel odierno "Teatro dei Vigilanti". Napoleone, inviato in esilio all'Isola d'Elba, viene accolto favorevolmente dagli elbani che al suo arrivo, nel maggio del 1814, intonano in suo onore il Te Deum nel Duomo.

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La Chiesa della Misericordia, Portoferraio Consiglio* chiesa antica e importante per la città di Portoferraio, in cima alla spettacolare scalinata in pietra rosa, la Salita Napoleone, da cui far partire il corteo degli sposi tra petali di rosa e musica.
La Chiesa viene edificata nel 1677, mentre la Confraternita, il cui fondatore fu Don Giovanni de' Medici, commissario della città sotto il pontificato di Pio V, fu istituita nel 1566l. Collocato a metà di una lunga scalinata, la Salita Napoleone che dalla piazza centrale porta alla Villa dei Mulini, l'edificio presenta una facciata esterna dai colori tenui del giallo e del verde salvia in contrasto con l'interno riccamente decorato in stile barocco. Da notare l'organo a canne del 1792, le reliquie di S. Cristino e la pala d'altare del 1793 di autore locale ignoto che raffigura la Madonna della Misericordia con San Cristino e San Cerbone. Conserva, inoltre, molti cimeli storici fra i quali paramenti, vasi sacri e arredi del XVIII e XIX secolo.
Nell'adiacente Museo è custodita la maschera funebre e il calco della mano in bronzo di Napoleone morente (dono del Principe Anatolio Demidoff, pronipote dell'imperatore francese), copie dei calchi rilevati a Sant'Elena sul letto di morte dal Dott. Antonmarchi, la copia del sarcofago funebre e la bandiera dell'Isola d'Elba con le tre api dorate ideata dall'Imperatore francese. Il ricordo di Napoleone continua a vivere imperituro. Fin dal 1852, ogni 5 maggio, anniversario della morte, viene celebrata una messa in suo suffragio per volontà del principe Demidoff, a cui si deve la costruzione del Museo di San Martino, vicino alla dimora di campagna di Napoleone.

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La Chiesa SS. Sacramento, Portoferraio Consiglio* spaziosa ed intima allo stesso tempo, la chiesa possiede un soffitto ligneo a cassettoni da cui pendono 14 grandi lampadari di cristallo per un matrimonio in una luce d'altri tempi...
La Chiesa del SS. Sacramento si trova nel centro storico di Portoferraio in Via Garibaldi. Dedicata a Maria SS. Assunta, la Chiesa del SS. Sacramento viene edificata nel 1668, ampliata nel 1731 e ristrutturata dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Fra le opere d'arte da segnalare: l'altare maggiore in marmo, il quadro raffigurante l'Assunta con S. Tommaso D'Aquino che ne scrive le glorie, arredi del XVI secolo, una statua in bronzo di S. Barbara d'epoca moderna, un calice d'oro del sec. XIX e un messale con lettere in argento del 1900.

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La Chiesa di Santo Stefano alle Trane, Portoferraio Consiglio* per chi vuole un matrimonio intimo e raccolto, questa chiesetta alle porte di Portoferraio è il luogo ideale. Originale nelle sue particolari forme architettoniche, rivenute grazie ai lunghi lavori di restauro, è oggi di nuovo luogo sacro adibito alle tradizionali funzioni religiose.
Poco distante da Portoferraio, a ridosso del castello del Volterraio, lungo la via che dal capoluogo conduce verso la Località Magazzini, nel mezzo di una campagna rigogliosa punteggiata da olivi, isolata su una piccola altura da cui si gode uno splendido panorama del golfo di Portoferraio, sorge la piccola Chiesa di Santo Stefano alle Trane, il più notevole esempio di architettura romanica dell'Isola, risalente alla seconda metà del XII secolo, perfettamente conservato. Della sua esistenza vi è traccia per la prima volta nell'elenco delle decime raccolte nel 1289 dalla Diocesi di Massa Marittima, anche se la zona de Le Trane era frequentata da secoli. Le mura color ocra e grigio chiaro sono composte da perfetti blocchi squadrati di pietra. Si presenta ad un'unica navata e la facciata, che nel timpano presenta una finestrella a croce che si ripete poi nella parete absidale, è caratterizzata da 3 arcate separate da lesene e sormontate da una trabeazione. Le mensole laterali, collocate sopra le porte e le piccole finestrelle e l'abside, sono decorate con bassorilievi in marmo e arenaria che presentato motivi decorativi raffiguranti teste, fiori e figure animalesche. Dietro l'abside si trova un vialetto che segnava l'antico accesso, fiancheggiato da alcune colonne con capitelli corinzi, dove oggi fioriscono le belle piante di iris spontanei.
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La Chiesetta della Madonna dell'Uva, Portoferraio Consiglio* deliziosa chiesetta romanica immersa nel verde del parco e avvolta nel profumo del mare e dei fiori che l'adornano. Location molto amata dagli sposi per la sua posizione, affacciata su una delle più belle spiagge dell'Elba.
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Santuario della Madonna delle Grazie, Capoliveri Consiglio* con il suo soffitto a cassettoni tutto affrescato dal pittore elbano Eugenio Allori e il suo altare maggiore in pietra, marmo rosato ed onice, il Santuario è un piccolo gioiello d'arte antica.
Sul declivio orientale di Capoliveri si trova il santuario della Madonna delle Grazie. Immerso nella folta vegetazione di pini, l'edificio, risalente al XVI secolo, è a croce latina con cupola a squame e campanile in stile orientaleggiante. Presenta un soffitto a cassettoni in legno e affreschi dipinti nel XX secolo dal pittore elbano Eugenio Allori. Sopra l'altare maggiore in pietra, marmo rosato e onice, vi è conservata la tavola ad olio cinquecentesca della Madonna con Bambino e Santi di Marcello Venusti (1512 - 1569), allievo di Michelangelo, probabilmente su disegno dell'insigne maestro. Alcune leggende narrano che il quadro fu rinvenuto sulla spiaggia oggi chiamata Madonna delle Grazie, portato in paese da alcuni capoliveresi ma riportato da ignoti nuovamente sulla spiaggia presso la quale fu costruita la primitiva cappella e successivamente il santuario. Altre leggende raccontano dei monaci di S. Mamiliano di Montecristo che arrivarono qui, in una piccola grotta adiacente al santuario, fondandovi un romitorio e portando il quadro donato loro dal Papa Giulio II Della Rovere. Più tardi vi fu stabilito un luogo di ricovero per i pellegrini. Il santuario è sempre stato meta di pellegrinaggio in forza delle numerose grazie ricevute per intercessione della Madonna. I tanti ex-voto conservati nella sagrestia testimoniano delle grazie ricevute dalla popolazione che è sempre stata riconoscente all'immagine di Maria, tanto che la corona che risplende sulla testa della Vergine è adornata con pietre preziose donate nel 1960 dalla cittadinanza di Capoliveri, mentre la cornice ornamentale fu regalata 3 anni dopo dai minatori. Fino al secolo scorso il Santuario è stato la dimora dei romiti (eremiti) che vestivano l'abito sacro. Nel 1792, nell'annesso romitorio della Chiesa, furono ospitati alcuni monaci francesi i quali per testimoniare la loro presenza e come segno di ringraziamento per l'accoglienza ricevuta, fecero costruire la strada che dal Santuario conduce al paese.

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La Pieve di San Michele, Capoliveri Consiglio* Totalmente immersa nel verde, a 114 metri di altitudine nel territorio di Capoliveri ma non lotano dal centro abitato, questa bella pieve rappresenta una valida alternativa per un matrimonio intimo e a contatto con la natura.
La Pieve di San Michele, risalente alla prima metà del XII secolo, fu ben presto abbandonata a causa della posizione isolata esposta alle scorrerie, soprattutto dei saraceni. Danneggiata dall'incursione delle truppe del corsaro Khair Ad-Dìn Barbarossa nel 1553, perse le originarie funzioni cultuali, finché nell'Ottocento fu trasformata in cappella mortuaria; si conserva la bella abside romanica decorata da coppie di archetti pensili divisi da paraste. Secondo una leggenda Papa Gregorio XI, ritornato dalla cattività avignonese, si sarebbe rifugiato nella chiesa dopo una tempesta e avrebbe celebrato la messa a beneficio della popolazione del paese.

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La Chiesa di Sant'Ilario Consiglio* Per un matrimonio tradizionale, con l'arrivo della sposa, a piedi o in vettura, per le viuzze dell'antico paesino collinare di San'Ilario che sfociano nell'ampia piazza antecedente la chiesa. Oggi, come una volta, con tutta la gente alla finestra per partecipare al lieto evento!
La graziosa chiesa parrocchiale del paese di Sant'Ilario è di incerta datazione. Sembra sia stata costruita dagli Appiani dentro le mura di un antico castello pisano. La facciata è in stile barocco a due navate e presenta una torre campanaria pentagonale, ricavata da una precedente torre di avvistamento del XII secolo. Alla facciata in stile barocco corrisponde l'interno, che alla metà del 700 vide la costruzione dell'altare della Madonna dei sette dolori e nel 1874 quella della cappella del Cuore di Maria, ornata con la statua lignea, opera di Antonio Rossi. Anche in questa chiesa ritroviamo nei dipinti la tipica iconografia delle anime del Purgatorio e quella dei santi che contemplano un quadretto della Vergine col Bambino. I recenti affreschi sono dell'elbano Eugenio Allori.

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